SULMONA – Da Tacito al condensatore, passando per Plutarco e lo sbarco sulla Luna. Finisce l’incubo delle prove scritte per gli oltre 400 maturandi peligni che questa mattina si sono presentati di nuovo sui banchi di scuola per la tanto temuta seconda prova. L’adrenalina è quella del primo giorno come pure la curiosità e la preoccupazione che tutto vada bene per arrivare all’ultimo step, l’esame orale, con le carte in regola. E dopo sei ore di seconda prova, nell’atrio degli edifici scolastici cittadini, non si parla d’altro. C’è chi conta i quesiti risolti e si confronta per le soluzioni. Qualcuno non vede l’ora di andare a casa per staccare la spina mentre altri si avvicinano alla telecamera spiegando che, infondo, con la preparazione acquisita nel corso dell’anno le singole prove si potevano affrontare. Ma i maturandi peligni ci vanno con i piedi di piombo. Non si sbilanciano, sono i più timidi degli ultimi anni. Si fa fatica a strappare qualche dichiarazione a caldo ma a noi come a loro forza e determinazione non mancano. Sono Tacito e Plutarco gli autori della seconda prova al Classico. Dall’autoritratto al selfie la traccia proposta i ai maturandi dell’artistico mentre per lo Scientifico la struttura della prova prevede la soluzione di un problema a scelta del candidato tra due proposte e la risposta a quattro quesiti tra otto proposti. Il compito di fisica proposto stamane ai maturandi prevede un problema da risolvere su un condensatore. La seconda prova riguarda complessivamente le due discipline caratterizzanti: matematica e fisica. Per Scienze Umane, la traccia parte dai testi tratti da “Lettera a una professoressa”, libro del 1967 scritto da alcuni ragazzi della scuola di Barbiana, sotto la supervisione di don Lorenzo Milani. E per i maturandi anche la seconda prova è andata. Ora mancano gli orali per centrare il traguardo della maturità . Che poi altro non è che l’inizio delle varie prove della vita. Non a caso si dice che gli esami non finiscono mai.
Andrea D’Aurelio
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