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SULMONA -  Per uscire di casa si sarebbe “bardata” come si dice nel gergo collettivo, utilizzando cioè i dispositivi di protezione individuale, al fine di raggiungere un ufficio pubblico cittadino per sbrigare l’urgente e sembrerebbe “irrinunciabile” commissione. Peccato che si era sottoposta al tampone molecolare il giorno prima per risultare, nel giro di qualche ora, positiva al Covid-19. Incredibile ma vero. L’increscioso episodio si è verificato in questi giorni a Sulmona e vede protagonista una donna domiciliata sul territorio comunale. Da quanto si è appreso la signora era stata inserita nel portale della sorveglianza attiva, per essersi sottoposta al test molecolare per l’accertamento del contagio da Coronavirus. Ma, in attesa dell’esito del suo tampone, la donna avrebbe pensato bene di uscire di casa, non avvertendo alcun sintomo riconducibile al Covid, per sbrigare alcune commissioni presso un ufficio in città. Mascherina, guanti, disinfettanti. Avrebbe usato il massimo delle preoccupazioni.  Fatto sta che il referto pervenuto dall’Istituto Zooprofilattico di Teramo le ha regalato l’inaspettata “sorpresa”, ovvero l’esito positivo del tampone. Nessuna misura sarebbe scattata nel pubblico luogo visitato dalla donna visto che i minimi contatti con l’utente positiva sarebbero inferiori ai quindici minuti, fermo restando l’uso dei dispositivi. Ma è l’atteggiamento della signora che conferma come, a distanza di un anno esatto dall’inizio della pandemia, c’è ancora chi sottovaluta il  rischio. Al pari delle rimpatriate tra amici e parenti, pranzi improvvisati, riunioni negli ambienti privati e stazionamenti nelle aree pubbliche. Insomma è ora e tempo di recuperare la prudenza del quotidiano altrimenti non se ne esce. Va pure ricordato che chi non rispetta la quarantena rischia la reclusione da 3 a 18 mesi, oltre a un’ammenda da 500 a 5.000 euro, come previsto dall’articolo 7 del decreto legge 19/2020.

Andrea D’Aurelio

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