
SULMONA. Si allarga l’inchiesta sulla faida tra famiglie legata all’atto incendiario della Jeep Renegade di via Patini e alla minaccia a mano armata di via Della Cona. Il sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Stefano Iafolla, ha disposto il sequestro del telefono cellulare del 40enne indagato che, la scorsa domenica, si era recato con un martello e una busta di plastica con le forbici all’interno, sotto casa di un 27enne, che a sua volta aveva subito l’incendio della Matiz lo scorso 15 marzo. La procura ha inoltre disposto una perizia tecnica sul dispositivo per cercare il file video che il 40 enne avrebbe girato e per scandagliare nel dettaglio le varie conversazioni per verificare se, tra le famiglie, ci sono stati nei giorni precedenti messaggi dal contenuto intimidatorio. L’accusa è quella di tentata estorsione. Sulla vicenda il 27enne aveva presentato una denuncia di parte ai carabinieri della compagnia di Sulmona che stanno indagando sia sul “blitz” di via Della Cona che sui due incendi legati alle famiglie in questione. Gli episodi, secondo gli inquirenti, potrebbero avere a che fare con possibile regolamento di conti.