
Continua a ‘suonare l’allarme’ alla Marelli (ex Weber). Il maggior produttore italiano di componentistica auto, con sede anche a Sulmona, ha infatti avviato una procedura di fallimento che mette a rischio potenzialmente più di 6mila lavoratori.
L’allarme viene lanciato congiuntamente da Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr, che chiedono l’intervento immediato del governo dopo aver “appreso con estrema preoccupazione che Marelli ha avviato la procedura di ristrutturazione finanziaria denominata ‘Chapter 11’, prevista dal diritto statunitense sui fallimenti. Dopo una fase di apparente recupero, l’azienda ricade dunque in una condizione di crisi conclamata”. La data da cerchiare sul calendario è quella del 19 giugno quando le organizzazioni sindacali incontreranno i vertici aziendali e i rappresentanti ministeriali. “Il governo ora è alla prova dei fatti. Gioca un ruolo decisivo soprattutto per Sulmona, la cui fabbrica è il cuore pulsante dell’attività industriale. Se dovesse essere necessario, siamo pronti ad azioni eclatanti”- avverte Michele Paliani della Uil