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PESCASSEROLI. Maxi condanne, da 4 a 7 anni di reclusione con multe da 80 mila a 350 mila euro, anche per 4 imputati del Centro Abruzzo, al termine del processo di primo grado, celebrato davanti al Tribunale di Pescara, per l’operazione denominata “Kebab” che, nel 2012, portò gli inquirenti a sgominare una organizzazione criminale internazionale finalizzata all’ingresso in Italia di extracomunitari clandestini. Il collegio del tribunale pescarese ha inflitto 7 anni di reclusione a B.P, 5 anni e 9 mesi di pena per l’ex sindaco L.L.C, 4 anni e 6 mesi di reclusione per M.F. e C.R.. Ai quattro imputati è stata applicata anche l’interduzione dai pubblici uffici. L’organizzazione si era avvalsa di diversi professionisti, vale a dire commercialisti e consulenti del lavoro, per inoltrare le pratiche e i documenti necessari per ottenere i visti di’ ingresso e il nulla osta. Stando alle indagini, gli imprenditori compiacenti si sarebbero prestati ad inoltrare le domande, ben sapendo che non avrebbero mai assunto i clandestini. Gli extracomunitari per ottenere il visto e il perfezionamento della pratica avevano dovuto sborsare 12mila euro. Dalle indagini risulta che in due anni erano state presentate 500 istanze di ingresso in Italia. Per ogni pratica l’organizzazione versava agli imprenditori 3 mila euro. Agli intermediari invece spettava un compenso che variava dai 150 ai 1.500 euro. Gli extracomunitari, una volta entrati in Italia, omettevano di presentarsi alla competente prefettura e si sistemavano presso parenti o si dirigevano in altri paesi europei, in attesa di sanatorie. Trentadue gli imputati finiti alla sbarra di cui quattro di Pescasseroli. Un’altra posizione era stata stralciata e definita a parte. Tutti avevano avuto un ruolo relativamente marginale nel favoreggiamento di immigrazione clandestina, in quanto, tramite le loro aziende, avrebbero richiesto manodopera straniera che poi non avrebbero utilizzato.

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