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SULMONA. Si allarga l’inchiesta della guardia di finanza di Sulmona, sulla circonvenzione d’incapace e la truffa per il conseguimento della patente di guida. Dopo la denuncia di un’intera famiglia di Bagnaturo, le fiamme gialle stanno passando al setaccio i dispositivi elettronici di madre, padre e figlio, per scandagliare i vari contatti e cercare di ricostruire la rete delle vittime. Nel mirino della famiglia sarebbero finiti diversi anziani, anche loro raggirati con diverse scuse, tanto da far accumulare ai malfattori, formalmente disoccupati, un patrimonio da centinaia e centinaia di migliaia di euro. Gli inquirenti stanno cercando di fare una mappa delle persone raggirate per quantificare l’entità dei soldi indebitamente accumulati dai tre: Q.C. di 57 anni, il figlio D.C. di 19 e la moglie M.C. di 49. Le indagini sono partite dopo che i finanzieri hanno notato movimenti sospetti sul conto di un 70enne con problemi psichici: un’emorragia di denaro che di fatto ha prosciugato i risparmi di una vita suoi e della famiglia. Il 70enne era rimasto coinvolto in un incidente stradale con la moto, finendo nell’ospedale San Salvatore dell’Aquila dove era rimasto a lungo ricoverato a causa dei gravi traumi riportati. Si era messo alla guida del mezzo senza aver conseguito la patente. Una volta uscito dall’ospedale, l’uomo è stato avvicinato dalla famiglia di Bagnaturo che, man mano, lo avrebbe persuaso e convinto che, tramite i continui versamenti di denaro e bonifici bancari, avrebbe potuto conseguire la patente di guida. Le vittima faceva prelievi al bancomat e poi consegnava i soldi o nella casa dei loro aguzzini o direttamente in strada, dove i tre aspettavano, a pochi metri, i loro “finanziatori”. Il 70enne, inoltre, non agiva da solo ma, per versare il denaro, si faceva aiutare dal cognato, un 80enne di Sulmona, anche lui finito nella rete della famiglia di truffatori. Così, insieme, nel giro di un anno, fino alla scorsa settimana, hanno versato 350 mila euro. Nelle ultime ore un’altra segnalazione di una presunta truffa arriva da una 60enne che, ha raccontato, di aver consegnato nelle mani della famiglia 30 mila euro.

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