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PRATOLA PELIGNA – “Impensabile mandare i nostri bambini a scuola di pomeriggio. Se proprio non esiste nel giro di una settimana un’altra soluzione, che sia un tempo breve. L’amministrazione comunale dia risposte certe in tal senso”. E’ quanto è venuto fuori dall’animato e acceso incontro delle famiglie pratolane di sabato scorso al Teatro Comunale, all’indomani della decisione del sindaco Antonio De Crescentiis di rinviare al 19 settembre l’apertura dell’anno scolastico presso l’Iti di Pratola Peligna. L’amministrazione avrebbe scelto la strada dei doppi turni, mentre con un avviso pubblico si cercano altri immobili comunali da destinare a plessi scolastici. La discussione, carica di phatos e di caos, ha visto alternarsi al microfono una serie di genitori preoccupati per la soluzione adottata dal Comune. Molti sono sul piede di guerra, altri sperano che la scuola di pomeriggio duri pochissimo tempo. “Se questa è la decisione del sindaco che sia solo una soluzione temporanea”- spiegano quelle famiglie che sono disposte per un periodo non troppo lungo a stringere i denti e ad affrontare qualche sacrificio. C’è chi al turno pomeridiano non ci vuole nemmeno pensare. “Non mando mio figlio in una scuola dove contemporaneamente si svolge un corso serale, in un edificio che non sappiano sulla carta in quali condizioni si trova”- rincarano i genitori- pensando anche al danno che subirebbero le attività sportive. Fra le altre proposte si pensa a una protesta davanti la Regione. Ad alzare la voce sono state anche le mamme che hanno iscritto i loro figli nelle scuole dell’infanzia. “Non sappiamo quando si comincia e che cosa dobbiamo fare”- tuonano in assemblea. Solo pochi giorni fa il sindaco e Presidente della Provincia Antonio De Crescentiis aveva chiesto pazienza, alla luce delle ultime raccomandazioni di D’Alfonso, ribadendo che si tratta di una “scelta prudente e temporanea”. La situazione in ogni caso non è delle più rosee se si considera che sono arrivate da Pratola almeno cinquanta richieste di trasferimento in altri plessi scolastici del territorio.

Andrea D’Aurelio

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