
SULMONA. Finirà probabilmente sul tavolo del Tar Abruzzo lo “sfratto” in albergo della palazzina Ater di via Aldo Moro. L’annuncio è arrivato dall’avvocato delle cinque famiglie, Mauro Sciullo, nel corso dell’incontro che si è tenuto ieri in Comune alla presenza dei rappresentati dell’ente e delle forze dell’ordine per trovare soluzioni al fine di risolvere la delicata questione. L’ordinanza, eseguita lo scorso 11 aprile dalla polizia locale, era stata firmata dal commissario straordinario, Ernesta D’Alessio, sulla scorta di una perizia commissionata dall’Ater sui 35 immobili ricadenti sul proprio territorio. Perizia che richiamava l’esigenza di svolgere lavori con lo sgombero della palazzina, smentita poi da un secondo accertamento tecnico, del tutto ignorato. Il provvedimento in ogni caso prevede la messa in sicurezza e i traslochi in 45 giorni. “Ad oggi nulla si è mosso. Alla scadenza dei termini, ricorreremo al Tar”- fanno sapere gli inquilini, i cui beni sono rimasti sotto “sequestro” nella palazzina di Via Aldo Moro. Ci sono medicinale, atti importanti, cartelle cliniche. Nessuno può entrare e nel frattempo le cinque famiglie vengono ospitate nell’hotel Manhattan. La soluzione tampone, è emerso nel corso del vertice, potrebbero essere cinque alloggi del contratto di quartiere a canone concordato. Ma non si sa ancora cosa troveranno all’interno le famiglie, composte in gran parte da fragili e anziani.