
Finisce sul tavolo della procura della repubblica di Sulmona lo “sfratto” in albergo della palazzina Ater di via Aldo Moro. Le cinque famiglie sfrattate in albergo si sono presentate ieri in Tribunale e hanno presentato una denuncia nei confronti dell’Ater, alla procura della repubblica di Sulmona, chiedendo alla magistratura di accertare eventuali profili di responsabilità penale. L’ordinanza si sgombero, eseguita lo scorso 11 aprile dalla polizia locale, era stata firmata dal commissario del Comune di Sulmona, Ernesta D’Alessio, sulla scorta di una perizia commissionata dall’Ater sui 35 immobili ricadenti sul proprio territorio. Perizia che richiamava l’esigenza di svolgere lavori con lo sgombero della palazzina, smentita poi da un secondo accertamento tecnico, del tutto ignorato. Il provvedimento ordinava la messa in sicurezza e i traslochi in 45 giorni. “Ad oggi nulla si è mosso. I termini sono scaduti e vogliamo rientrare a casa”- osservano gli inquilini, i cui beni sono rimasti sotto “sequestro” nella palazzina di Via Aldo Moro. Ci sono medicinali, atti importanti, cartelle cliniche. Nessuno può entrare e nel frattempo le cinque famiglie vengono ospitate nell’hotel Manhattan. La soluzione tampone, era emerso nel corso di un vertice dello scorso 30 aprile, potrebbero essere il contratto di quartiere a canone concordato. Ma non si sa ancora cosa troveranno all’interno le famiglie, composte in gran parte da fragili e anziani. Un nuovo incontro si svolgerà il prossimo mercoledì con il neo sindaco eletto, Luca Tirabassi. Intanto, tramite l’avvocato Mauro Sciullo, i residenti hanno denunciato l’Ater in procura, rea di non aver eseguito nei tempi la messa in sicurezza