
Fauna selvatica e sicurezza stradale: “Serve un intervento urgente”
Domenico Ventresca (Comitato Cittadini Frazioni Pettorano e Comuni Limitrofi) lancia l’allarme dopo l’ennesimo incidente sulla strada per Capestrano
Un altro incidente, un’altra paura. Stavolta è accaduto sulla strada per Capestrano, dove una coppia è finita fuori carreggiata a causa dell’improvvisa comparsa di un animale selvatico. Fortunatamente, nessun ferito grave. Ma il problema resta, e si aggrava.


Negli ultimi mesi, gli episodi si sono moltiplicati. Sulla SS17, un cervo ha distrutto una BMW in transito. Anche in quel caso, per fortuna, nessun danno alle persone. Ma i cittadini sono esasperati. “Mi scrivono in continuazione,” racconta Domenico Ventresca, responsabile del Comitato Cittadini Frazioni Pettorano e Comuni Limitrofi. “Non è più tollerabile. Basta, basta.”
Cinghiali, cervi, caprioli: la fauna selvatica del Parco Nazionale d’Abruzzo e delle aree protette si spinge sempre più spesso oltre i confini naturali, invadendo strade e centri abitati. “La legge prevede che lo Stato finanzi i parchi per tutelare flora e fauna,” spiega Ventresca, “ma quando un animale provoca un danno fuori dai territori protetti, la responsabilità ricade sulla Regione.”
E i risarcimenti? “Ne ho già avviati due, con esito positivo. Ora sto iniziando la terza causa. I danni vengono pagati dalla Regione Abruzzo, ma anche il Parco dovrebbe assumersi parte della responsabilità.”
Ventresca propone una soluzione chiara: “In Piemonte, i parchi sono circondati da reti di protezione. Il Parco dello Stelvio è un esempio virtuoso. Perché non farlo anche qui?”
“È ora di mettere una rete anche qui. Bisogna fare qualcosa di serio. Subito.”









