
Festa dei Nonni: pilastri silenziosi della nostra comunità
Oggi, 2 ottobre, l’Italia celebra la Festa dei Nonni, istituita con la Legge 159 del 2005, una ricorrenza che va ben oltre il calendario: è un tributo a coloro che, con discrezione e dedizione, tengono insieme le famiglie e le comunità. Il Codacons li definisce “eroi invisibili”, e non è difficile capirne il motivo.
I nonni sono molto più di figure affettive. Sono il primo soccorso quotidiano per milioni di famiglie: accompagnano i nipoti a scuola, li accudiscono, li educano, e spesso suppliscono alle carenze dello Stato. Le loro pensioni, frutto di una vita di lavoro, diventano l’ancora economica in tempi di crisi, disoccupazione giovanile e precarietà. In molte realtà, soprattutto nel Sud Italia, rappresentano il vero ammortizzatore sociale.
Ma il loro contributo non si misura solo in gesti pratici. I nonni sono custodi di memoria, di valori, di storie che non si trovano nei libri. Ogni abbraccio, ogni racconto, ogni proverbio tramandato è un ponte tra generazioni. Come ha ricordato Francesco Tanasi, Segretario Nazionale del Codacons: “Ogni abbraccio di un nonno vale più di mille politiche sociali. È da loro che ho imparato che la memoria è il filo che tiene unite le generazioni”.
In questo giorno speciale, è giusto che anche le istituzioni si fermino a riflettere. Il Codacons ha lanciato un appello per politiche più attente alla terza età: maggiore tutela sanitaria e sociale, incentivi economici per i nonni che assistono i nipoti, e l’istituzione di una Giornata Nazionale dell’Ascolto dei Nonni, affinché la loro voce diventi patrimonio collettivo.
E noi, come cittadini, abbiamo un dovere morale: ascoltarli, custodirli, celebrare la loro presenza. Perché senza memoria, non c’è futuro. E senza i nonni, l’Italia non sarebbe quella che conosciamo.










