SULMONA – Natale, Santo Stefano, fine anno, Capodanno e la Befana stanno passando. Tutto tace mentre dopo il primo lockdown e le chiusure con effetti speciali natalizi ed a colori, hanno messo in ginocchio l’intero settore della ristorazione e delle attività commerciali. “È ora che, sia il governo regionale che quello nazionale, eroghino aiuti sostanziali in liquidità, sgravi fiscali e annullamento tasse, altrimenti saranno centinaia le imprese che andranno verso la chiusura definitiva. Senza dimenticare i numerosi dipendenti, i quali perderanno il posto di lavoro nel settore bar-ristorazione, nonché all’effetto domino per tutte quelle aziende e fornitori legati a tali settori”. A rilanciare l’allarme è l’associazione “Otre la saracinesca” che chiede alle istituzioni di passare ai fatti perchè il commercio non può più attendere. “La zona rossa delle festività natalizie, senza sostegni alle Partite IVA è un ulteriore colpo di grazia anche per le imprese di Sulmona e della Valle Peligna”- interviene l’associazione spiegando che “le chiusure nelle festività natalizie, solitamente periodo più florido ed atteso, comportano sull’intero territorio una perdita di fatturato annuale del 25% per bar e ristoranti”. Non a caso il Comitato “Oltre la saracinesca” aveva avuto degli incontri e delle rassicurazioni con il governo regionale e in particolare con Sindaco di Sulmona, per mitigare tale rischio, realizzando seriamente ed in concreto le richieste del Comitato, riguardo ai sostegni nei confronti delle imprese del territorio. “E’ chiaro che non si parla di perdite di guadagno o rischi impresa derivanti da incapacità imprenditoriali, ma a causa di imposizioni di chiusure richieste dal Governo, nel rispetto del quale si è avuto un 2020 disastroso per bar e ristoranti. Gli imprenditori hanno sempre dimostrato, pertanto, il rispetto di tutte le regole dettate a tutela dell’emergenza sanitaria Covid-19”- aggiungono dall’associazione- “gli imprenditori sono esausti psicologicamente e demotivati dalla lentezza burocratica; hanno esaurito le proprie risorse economiche ed energie fisiche, per poter uscire da queste sabbie mobili. Si vive una situazione paragonabile ad una guerra con il suo periodo post bellico. Tutte le istituzioni sono chiamate ad agire con metodi di emergenza, per velocizzare gli aiuti alle partite IVA ad alto rischio fallimentare. Non è solo una questione di responsabilità istituzionale e giuridica ma di etica e di morale, per un tessuto sociale in pesante affanno. Si è voluto credere nella scusante di un lento sistema burocratico della macchina istituzionale connesso alle festività ed alle chiusure contabili di fine anno, ma in realtà si tratta di un servizio pubblico ingessato. Dal 2 gennaio 2021 non si potrà più attendere e continuare ad illudere le partire IVA come negli ultimi dieci mesi, quindi l’appello accorato è l’invito alle istituzioni a dare risposte concrete senza più scusanti”- conclude Oltre la Saracinesca. (a.d’.a.)
Riproduzione riservata