I lavoratori in appalto della ASL1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila, assegnati al CUP (Centro Unico di Prenotazione) e al call center, sono costretti a operare in condizioni di lavoro inaccettabili, con gravi ripercussioni sul servizio pubblico e sull’utenza. Le postazioni di lavoro sono inadeguate: mancano sedie, cuffie, microfoni e una connessione internet stabile. Nonostante l’hackeraggio subito dalla ASL1 nel 2023, che avrebbe dovuto portare a un miglioramento delle strutture, le carenze persistono. I lavoratori, in alcuni casi, sono costretti a comprare strumenti necessari di tasca propria. Inoltre, i lavoratori del call center sono dislocati in spazi non idonei all’interno dell’ospedale San Salvatore, tra i reparti di ginecologia e ortopedia, con un unico bagno a disposizione e senza postazioni assegnate. Queste condizioni provocano disagio e insoddisfazione tra il personale, rallentando il flusso di lavoro e causando lunghe attese per l’utenza, costretta a fare file estenuanti. Nonostante il cambio di appalto nell’ottobre 2024, che avrebbe dovuto migliorare la situazione, i nuovi locali per il personale sono ancora utilizzabili, privi della strumentazione necessaria. La situazione risulta insostenibile e necessità di soluzioni concrete, che partono dalla tutela dei diritti dei lavoratori e dal miglioramento del servizio per i cittadini, in linea con i principi di un sistema sanitario pubblico equo e funzionale.




