
La Corte d’Appello ha dichiarato la nullità della sentenza del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, che aveva condannato il 26 settembre dello scorso un 42enne di origine straniera, per aver abusato delle sue nipotine di 5 e 14 anni. L’uomo era stata condannato alla pena di 14 anni di reclusione, al termine del processo con rito abbreviato, oltre al maxi risarcimento da liquidare in sede civile e ad una provvisionale immediatamente esecutiva di 25mila euro per i genitori delle due vittime che si sono costituiti parte civile. Ora la Procura Generale, che aveva chiesto in Appello la conferma della condanna, potrà ricorrere in Cassazione. Diversamente gli atti torneranno al Tribunale di Sulmona. Alla base dell’annullamento della condanna ci sarebbe l’irregolarità delle notifiche per la fissazione dell’udienza preliminare. Una storia drammatica ed inquietante che era finita sulla scrivania del magistrato e dei carabinieri della compagnia di Sulmona, nell’autunno del 2022, dopo la denuncia dei genitori delle due ragazzine. La vicenda si era consumata in un’abitazione della vallata peligna. In più circostanze, stando alle accuse, lo zio 42 enne (non convivente) avrebbe avuto approcci intimi con le minori, arrivando perfino ad immortale gli atti sessuali con un telefono. Sostanzialmente, sempre secondo quanto ipotizzato, il 42 enne avrebbe abusato delle ragazzine e si sarebbe filmato mentre poneva in essere atteggiamenti sessuali. A supporto del castello accusatorio ci sarebbero proprio alcuni video, trovati e analizzati dai militari incaricati delle indagini, che avevano posto sotto sequestro il telefono dell’imputato. Atti di cui le bambine avrebbero preso consapevolezza nel tempo, raccontando tutto ai familiari che avevano così provveduto ad allertare le forze dell’ordine. Dalle denunce formalizzate nella stazione dei carabinieri di Sulmona, si era attivato il filone giudiziario, che aveva portato la procura a chiedere ed ottenere la custodia in carcere per l’uomo. Il 12 ottobre del 2023, nel tribunale “blindato” per l’occasione, vista la delicatezza della vicenda, le minori erano state sentite nell’incidente probatorio. Assistite da una psicologa e protette da uno schermo, con le finestre del tribunale oscurate, le due minori erano state chiamate a raccontare gli abusi subiti. Tre ore di “chiacchierata”, alla presenza di esperti. Nel fascicolo della procura era finito anche un altro episodio di violenza sessuale nei confronti di una minore non identificata. L’imputato è difeso dall’avvocato, Alessandra Faiella mentre le parti civili sono rappresentante dagli avvocati Luca Tirabassi e Valeria Colantoni. Nel frattempo il 42enne, scaduti i termini di carcerazione preventiva, è tornato in libertà con il divieto di dimora. Non potrà mettere più piede in città, ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona