
SULMONA. “Sono stata sempre una grande sostenitrice della governabilità. L’interruzione di un’amministrazione comunale è da leggere in ogni caso come un segnale negativo”. A parlare sulle colonne de “Il Centro” è l’ex sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, che interviene sulla caduta dell’amministrazione guidata dal suo successore, Gianfranco Di Piero e sulle manovre elettorali in atto per le prossime elezioni comunali di primavera. Casini, eletta nel 2016 con il raggruppamento civico “Noi per Sulmona”, ideato dall’ex assessore regionale, Andrea Gerosolimo, è stato l’unico sindaco negli ultimi 25 anni a portare a termine il mandato. Proprio lei, nell’ottobre 2021, aveva consegnato la fascia tricolore a Di Piero, sfiduciato lo scorso 30 dicembre con le dimissioni in blocco di nove consiglieri comunali. La Casini, nel corso dei suoi cinque anni e mezzo alla guida della città, si era dimessa due volte: la prima nel dicembre 2017 dopo il via libera alla centrale di compressione Snam e l’altra nell’agosto 2018 nel bel mezzo di una crisi politica. In entrambi i casi aveva ritirato le dimissioni. Il progetto di “Noi per Sulmona” si era chiuso con l’ingresso sui banchi della maggioranza dell’ex sindaco, Bruno Di Masci, che nel 2016 aveva sfidato la Casini alle urne. “Sono stata il primo sindaco donna e l’unico sindaco, nell’ultimo quarto di secolo, a chiudere una consiliatura”- rimarca la Casini, secondo la quale “chi fa cadere le amministrazioni, si dovrebbe sedere con le amministrazioni se vuole davvero il bene della città, perché mandare un sindaco a casa, chiunque esso sia, comporta sempre l’interruzione di percorsi e progetti istituzionali. Le battaglie, d’altronde, si fanno sempre dal di dentro e mai dal di fuori”. Secondo la Casini, che nel 2021 non era stata ricandidata alla guida della città né scenderà in campo nella prossima tornata elettorale, è fondamentale trovare la squadra amministrativa prima ancora del candidato sindaco. “Il sindaco deve essere una figura importante perché rappresenta la città in tutte le sedi. Sicuramente deve avere competenza ed autorevolezza ma la squadra viene prima”- sottolinea Casini. “L’obiettivo non può essere solo quello di mettere la bandiera sulla città e vincere le elezioni, altrimenti i problemi cominceranno il giorno dopo. Prima di individuare il sindaco, è necessario che ci sia un progetto serio per la comunità. Solo attraverso un progetto valido si potrà misurare la maturità di questo territorio. Siamo politicamente immaturi rispetto ad altri centri”- dichiara l’ex primo cittadino che dallo scorso aprile lavora in Regione e fa parte del gruppo di professionisti che si occupa di intercettare i fondi europei. “E’ fondamentale in questa fase creare le premesse, trovare persone affidabili e competenti, per far prevalere il bene primario e portare avanti progetti che richiedono tempi lunghi nella pubblica amministrazione”- continua Casini- “un progetto non si improvvisa dall’oggi al domani ma va coltivato un gruppo di idee”. Non è positivo il giudizio sull’amministrazione Di Piero. “Hanno fallito nei fatti”- conclude la Casini. Intanto vanno avanti le manovre elettorali per le elezioni della prossima primavera. Civici e centrodestra si incontreranno di nuovo lunedì 20 gennaio per confrontarsi sulla rosa di nomi che sarà presentata dalle singole forze politiche. Tempi più lunghi nel centrosinistra dopo il “no grazie” dell’ex primo cittadino di Pacentro, Guido Angelilli e dell’ex sindaco, Gianfranco Di Piero, che è pronto a togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Questa mattina infatti Di Piero incontrerà la stampa per tracciare il bilancio delle cose fatte negli ultimi tre anni e spiegare i retroscena che hanno portato alla fine dell’amministrazione comunale da lui guidata.