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SULMONA – Risalgono i casi settimanali messi a referto sul territorio peligno-sangrino ed emergono nuovi focolai. La formale coda della pandemia fa registrare nuovi balzi sulla curva, scorrendo i dati riportati sui registri della Asl. Dal 7 al 13 marzo sono stati accertati ben 401 casi su tutta l’area peligno-sangrina, oltre cento in più della rilevazione della scorsa settimana che contava 299 positività in sette giorni. La crescita del contagio diventa quindi palpabile. Il virus ha ripreso la sua corsa proprio nel momento in cui il governo ha deciso di chiudere il capitolo Covid, dichiarando cessata l’emergenza pandemica per il prossimo 31 marzo, salvo ripensamenti dell’ultimo minuto. Il quadro epidemiologico non sembra andare di pari passo con i “piani alti”. Il balzo dei casi settimanali è essenzialmente dovuto al focolaio della Rsa di Castel Di Sangro che ha fatto registrare 25 casi di positività tra gli ospiti. Contagi pressoché periodici si registrano in carcere e ospedale dove i fronti risultano gestiti e monitorati, ma l’allerta non si può di certo abbassare. Negli ultimi sette giorni altri nomi si sono purtroppo aggiunti sul registro nero. Tre vittime messe a referto, che non delineano un quadro rassicurante sulla cessazione dell’emergenza. Qualche dato più roseo arriva dai numeri totali della pandemia. Sulmona è passata dai 337 attuali positivi della scorsa settimana ai 283 di venerdì. Mentre Pratola passa da 124 a 100. Peggiora solo Castel Di Sangro per via del nuovo focolaio. Che sia una coda della pandemia o il preludio di una nuova ondata al momento nessuno può dirlo. (a.d’a.)

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