SULMONA. “Signora siamo i carabinieri, deve pagare una cauzione per evitare l’arresto di suo figlio”. C’è chi è caduto nella trappola, come avvenuto ad una 80enne la scorsa settimana, che ha consegnato i gioielli nelle mani dei finti militari e chi, come accaduto ad altre due donne, si è recato personalmente nella caserma dei carabinieri, quelli veri. A ricevere la telefonata dei malviventi, nei giorni scorsi, sono state due anziane. La tecnica è sempre quella dell’arresto del figlio. Uno stratagemma che i ladri usano per far presa sulla vittima. Questa volta il tentativo di raggiro non è andato a buon fine dal momento che le anziane hanno preferito fare alla “vecchia maniera”, uscire di casa e bussare in caserma per verificare se quanto avvenuto rispondesse o meno al vero. Il livello di consapevolezza si è alzato ma i malviventi non si fermano. Nelle ultime settimane sono quattro i casi che si contano, tra Valle Peligna e Alto Sangro, di cui due andati a segno. La raccomandazione è quella di diffidare da richieste di denaro che arrivano per telefono da fantomatici uomini in divisa. Per non cadere nel tranello basta chiamare il numero di emergenza 112 con un telefono cellulare (i ladri riescono a bloccare l’utenza fissa) o, nella peggiore delle ipotesi, recarsi nei presidi di polizia