
SULMONA. Sono stati assolti gli ultimi due imputati del processo sull’operazione“Kanun”, riguardante il traffico di sostanze stupefacenti sull’intera vallata. Si tratta di F.E. e S.U.R, entrambi usciti “puliti” ieri con la sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, secondo la quale il fatto non sussiste. L’inchiesta risale 2015 con l’arresto, a Popoli, di un italiano noto alle forze dell’ordine per spaccio di eroina. Da quel momento, per circa un anno e mezzo, erano state eseguite numerose intercettazioni sia ambientali che telefoniche, oltre ad appostamenti e pedinamenti, che avevano consentito di ricostruire come tra Pratola Peligna e Popoli fosse presente una vera organizzazione criminale che al suo vertice aveva tre albanesi e un kosovaro, due dei quali cugini, che operavano in modo orizzontale. Ognuno agiva in autonomia in una precisa zona di competenza e tra di loro non si incontravano mai, ma comunicavano solo tramite passaparola, ma in stretta collaborazione. L’approvvigionamento della droga avveniva da Roma, Milano, Pescara e dalle Marche, da un lato per spuntare prezzi concorrenziali e dall’altro per non restare mai a secco con i rifornimenti. L’indagine aveva quindi portato al sequestro in totale di un chilo e 330 grammi di droga, materiale per il confezionamento delle sostanze e 9mila euro in contanti, ma anche di una pistola, dei grimaldelli e delle manette. Dodici persone furono raggiunte da misure cautelari, di cui cinque finite in carcere, tre agli arresti domiciliari e quattro sottoposte all’obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria. E ancora: ventisette indagati e diciotto perquisizioni domiciliari. Gli ultimi due imputati sono finiti ieri alla sbarra. Per entrambi, come fatto notare dagli avvocati difensori Gaetana Di Ianni e Vincenzo Margiotti, non ci sono riscontri investigativi nè sul loro personale coinvolgimento nella vicenda, in particolare nelle intercettazioni nè sulla sostanza stupefacente sequestrata. Da qui l’assoluzione