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L’Aquila – Le fiamme gialle del comando provinciale della guardia di Finanza dell’Aquila hanno eseguito oggi due ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di Piero Melonio di 65 anni e della moglie Gilda Bernabei di 64 anni. La coppia è accusata di essersi impossessata di circa 2milioni di euro appartenenti ad anziani con problemi psichici, ospiti di una casa di riposo da loro gestita a Fontecchio in nome e per conto della Onlus Casa Serena Santa Maria della Pace di cui è amministratrice Gilda Bernabei. I due hanno avuto gioco facile nel circuire persone afflitte da gravi problemi cognitivi e psichici. I provvedimenti sono stati emessi da Guendalina Buccella, gip del Tribunale dell’Aquila, su richiesta del sostituto procuratore Roberta D’Avolio. Nel corso delle indagini è emerso come gli anziani alle prese con gravi infermità psichiche, e quindi non in grado di intendere e di volere, venissero facilmente raggirati da quelli che avrebbero dovuto essere i loro affettuosi angeli custodi. Piero Melonio, in particolare, si accertava delle condizioni di infermità psichica degli anziani, della consistenza dei loro patrimoni e dell’inesistenza di congiunti in grado di vigilare e tutelarli. Il passaggio successivo consisteva nell’indurre le vittime a sottoscrivere atti aventi effetti giuridici e patrimoniali per loro pregiudizievoli, allo scopo di appropriarsene illecitamente. Le indagini hanno inoltre permesso di appurare che tutto il denaro di proprietà delle povere vittime veniva fatto confluire su distinti conti correnti, cointestati a Melonio, che investiva parte delle somme in azioni e polizze assicurative, un’altra parte veniva utilizzata per pagamenti nell’interesse proprio, del coniuge e della comune attività imprenditoriale. E’ stato infatti accertato come gli anziani abbiano finito peraltro per finanziare, a loro insaputa, la gestione della casa di riposo: Gilda Bernabei, ben consapevole della provenienza delittuosa delle ingenti somme, ne ha di fatto utilizzato una cospicua parte per corrispondere compensi a professionisti e per pagare oneri previdenziali, ma anche per realizzare un impianto fotovoltaico ad uso della struttura, per rinnovarne gli infissi e per dotarla di una nuova cucina industriale. A complicare le indagini ha contribuito il fatto che le vittime risultavano tutte decedute. Gli inquirenti, al fine di verificare l’esistenza di eredi legittimi, hanno indagato sul loro passato e solo in un caso, grazie alla consultazione di registri anagrafici risalenti alla fine dell’800, sono stati rinvenuti alcuni lontani parenti, oggi residenti in sud America. Come provvedimento accessorio alle misure cautelari l’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro delle somme illecitamente ottenute. Al momento non risultano altri indagati ed il giudice sta valutando l’ipotesi di sottoporre la struttura ad amministrazione controllata vista la presenza di anziani ospiti.

Sabatino Furnari

 

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