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SULMONA – Ritardi, coincidenze sui bus e momenti di fibrillazione. Più che una normale corsa quello di ieri, per i passeggeri della tratta ferroviaria Roma-Pescara, è stato un vero e proprio “viaggio della speranza”. La corsa è partita alle 14,20 da Roma e l’arrivo nella stazione di Pescara Centrale era previsto alle 17,50. Ma lungo il percorso non sono mancati intoppi e fuori programma che hanno creato una catena di disagi per il personale a bordo e per gli stessi passeggeri, alcuni dei quali studenti e lavoratori che hanno perso le coincidenze per arrivare in tempo nei rispettivi luoghi di destinazione. In particolare, la circolazione ferroviaria è stata sospesa all’altezza di Carsoli per un treno fermo sui binari. Si è quindi proceduto all’attivazione dei bus sostitutivi per proseguire la corsa verso Pescara, tenendo conto delle disposizioni per il contenimento del contagio da Covid-19. Ma si sa che la circolazione stradale ha i suoi tempi. Per questo i ritardi si sono accumulati a tutto svantaggio dell’utenza. “Fortuna che c’era il capotreno che ha richiesto un terzo bus per venire incontro alle nostre istanze e assecondare, per quanto possibile, le esigenze di tutti”- raccontano alcuni passeggeri peligni che si trovavano sul “treno della speranza”. Un viaggio sicuramente da ricordare che fa il paio con altre segnalazioni di disguidi e ritardi, nell’ultima settimana, che si sarebbero verificati sempre sulla stessa tratta ferroviaria.

Andrea D’Aurelio

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