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Condannato a quattro mesi di reclusione per il reato di diffamazione per aver insultato sul web un sindaco che definì gli omosessuali come “un’aberrazione genetica”, è stato assolto dalla Corte d’Appello dell’Aquila, che ha di fatto ribaltato la sentenza di primo grado, emessa nel 2018 dal Tribunale di Pescara. Protagonista è un 38enne di Chieti, che nel 2011 attaccò, con un commento su YouTube, l’allora sindaco di Sulmona, Fabio Federico, per quelle parole pronunciate in un video risalente al 2006. Cinque anni dopo le dichiarazioni ad una emittente televisiva locale, nel 2011, il video tornò alla ribalta sui social e in tanti criticarono Federico, che si era detto convinto che “chi è omosessuale fa una scelta contraria a quella indicata dalla natura”. L’ex sindaco denunciò numerose persone, tra cui il ragazzo di Chieti, che quattro anni fa fu condannato. Poi il ricorso in Appello e la nuova sentenza, emessa il 15 marzo. Si attende di conoscere le motivazioni, che verranno depositate entro il 30 aprile. “Siamo molto soddisfatti per questa sentenza – afferma l’avvocato Monica Ruscillo – Abbiamo sostenuto che il reato non fosse perseguibile perché era sussistente l’esimente della provocazione. Il mio assistito non doveva essere condannato proprio perché aveva risposto ad una provocazione, peraltro proveniente da un esponente istituzionale. I contenuti di quel video, ancora disponibile sul web, sono noti a tutti e sono di gravità indiscutibile”.

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