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SULMONA – “Ritengo che il centro destra si può ricreare a Sulmona, avendo una propria identità, ma la ricostruzione del centrodestra passerà per Fratelli d’Italia perché è l’unica realtà che ha sempre dato un punto di riferimento per gli elettori”. Le parole di Etel Sigismondi, candidato al collegio Chieti-Pescara di Fratelli d’Italia per la Camera dei Deputati, riprendono le fila di un discorso che è tornato di attualità negli ultimi giorni, non senza polemiche e bracci di ferro. Fratelli d’Italia dice si alla ricostruzione del centro destra ma vuole essere regista di un processo che non si annuncia facile dal momento che gli storici esponenti della coalizione si sono sparpagliati di qua e di là, abbracciando anche il civismo. Sul caso Sulmona Sigismondi è stato chiaro nel corso della cena-summit del partito. “Noi abbiamo fatto una scelta per la città. Altri invece in qualche modo hanno abbracciato chi è molto lontano da noi”- incalza Sigismondi che per la corsa a Palazzo Montecitorio punta a ridurre il gap tra la costa e le aree interne e ritiene la viabilità una delle fondamentali priorità per creare lavoro e ricchezza. Dello stesso avviso Antonio Tavani, capolista al Senato per Fratelli d’Italia. “Noi siamo una buona palestra che parte dal territorio e possiamo offrire una piattaforma di discussione politica, a Sulmona e ai sulmonesi, che possa riunirsi in un grande progetto di centrodestra”- ha esordito- ricordando che sulle candidature “Fratelli d’Italia ha scelto donne e uomini riconoscibili sul territorio e quindi non è un partito di plastica”. Il partito getta quindi il seme della ricostruzione. Ma troverà terreno fertile? Se son rose fioriranno.

Andrea D’Aurelio

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