SULMONA – Fu allontanato dalla casa familiare per l’ipotesi di botte e maltrattamenti all’anziana madre ma in Tribunale ha incassato l’assoluzione per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero perchè il fatto non sussiste. Protagonista della vicenda è un 48 enne di Pacentro, finito alla ribalta delle cronache lo scorso ottobre, dopo la “denuncia” della donna che, sentita a sommarie informazioni dai Carabinieri, aveva denunciato maltrattamenti in famiglia. Nello specifico di aver ricevuto uno schiaffo al volto e di aver subito violenza in diverse occasioni senza alcun motivo. La stessa non si sarebbe mai recata in ospedale per il timore che il figlio la aggredisse con maggiore violenza. Non a caso non ha voluto sporgere formale querela. I Carabinieri hanno sentito alcuni congiunti che hanno riferito di sentire quasi ogni giorno le urla dei litigi, riscontrando sul corpo della donna lividi e segni di percorse. In un’occasione, addirittura, l’indagato avrebbe litigato con la madre perché non voleva che lei cucinasse per lui. Il 48 enne fu quindi allontanato dalla casa familiare, con prescrizione di non farvi rientro né accedervi senza autorizzazione dell’autorità giudiziaria. Fu inoltre raggiunto dalla misura cautelare del divieto di avvicinamento. Processato con rito abbreviato, il castello delle accuse non ha retto, poichè quelle ecchimosi rimediate e quelle presunte botte non sarebbero riferibili al 48 enne, per mancanza di prove al riguardo. Così il passaggio dalla doppia misura cautelare all’assoluzione è stato breve. Il dispositivo risale ai mesi scorsi ma solo in questi giorni sono state rese note le motivazioni. L’imputato è stato difeso dall’avvocato del foro di Pescara, Luca Aceto.
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