
Torna a fermarsi la funivia del Gran Sasso, a poco più di un mese dalla sua riapertura, e con essa tornano le polemiche. A sollevarle è il capogruppo del Partito Democratico al Consiglio comunale dell’Aquila, Stefano Albano, che denuncia “disagi evidenti” per operatori e turisti, aggravati dall’assenza di un servizio di collegamento alternativo con Campo Imperatore. “Mentre ci si riempie la bocca di turismo e si sventolano numeri sulle presenze – afferma Albano – la funivia è di nuovo chiusa, senza che sia stato previsto un servizio sostitutivo. È inaccettabile, soprattutto perché si tratta di un impianto che rientra nel trasporto pubblico locale e che dovrebbe garantire continuità di servizio.” Secondo l’esponente del PD, la manutenzione attualmente in corso, di tipo ordinario, avrebbe potuto e dovuto essere programmata durante l’intervento di sostituzione delle funi, evitando così una nuova sospensione a stagione ancora favorevole. “Gli operatori della montagna – spiega – si ritrovano di colpo senza flussi turistici, con prenotazioni cancellate e danni economici significativi. Tutto questo mentre si parla tanto di destagionalizzazione e di valorizzazione del turismo autunnale.” Albano annuncia inoltre la richiesta di una Commissione consiliare dedicata per ascoltare l’amministratore del Centro Turistico, Gianluca Museo, e i rappresentanti delle associazioni di categoria: “Vogliamo capire se si configura un’interruzione di pubblico servizio e perché non sia stato previsto un collegamento alternativo almeno per il festival L’Aquila Città di Montagna.”
Nel frattempo, l’assessore comunale alla Mobilità, Paola Giuliani, ha voluto chiarire alcuni punti sul progetto del nuovo collegamento funiviario Sant’Apollonia–Roio, dopo le dichiarazioni della consigliera regionale Carla Mannetti. “Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS) – spiega Giuliani – è un documento strategico che va aggiornato in base all’evoluzione del territorio e dei bisogni della città. La scelta di Sant’Apollonia come punto di partenza risponde a criteri di funzionalità, accessibilità e sostenibilità ambientale.” L’assessore precisa che il progetto è stato redatto dallo stesso professionista incaricato durante l’assessorato Mannetti e che la Valutazione Ambientale Strategica ha riguardato l’intero PUMS, non la singola opera. “La soluzione della stazione – aggiunge – avrebbe comportato impatti paesaggistici e ambientali significativi, come l’installazione di un pilone in area alluvionale e l’abbattimento di numerose alberature.” “Abbiamo scelto un progetto di qualità, sostenibile e coerente con la mobilità cittadina – conclude Giuliani –. Nessuna contrapposizione politica: solo la volontà di individuare la soluzione più utile e funzionale per L’Aquila.”









