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SULMONA – Non più un organo collegale ma monocratico. La Giunta Comunale di Palazzo San Francesco cambia l’assetto dell’Upd ( Ufficio Provvedimenti Disciplinari) con apposita delibera, pubblicata sull’albo Pretorio del sito istituzionale dell’ente. L’esecutivo comunale, guidato dal sindaco Annamaria Casini, ha abrogato il regolamento disciplinante e ha disposto di “inviduare l’ufficio procedimenti disciplinari del Comune di Sulmona nella persona del Segretario generale il quale sarà coadiuvato da un dipendente di categoria D con funzioni di segretario incaricato dal medesimo Segretario generale”. Si passa quindi da un organo collegiale a tre, che era composto dal Segretario e due Dirigente, a un ufficio monocratico che fa capo solo al Segretario Nunzia Buccilli che potrà essere coadiuvata nell’esercizio delle sue funzioni da un dipendente di Palazzo San Francesco. “Questo non per ragioni di incompatibilità ma per permettere al Segretario Comunale di lavorare con tranquillità e con metodo”- ha spiegato il sindaco, Annamaria Casini. Fra le questioni più urgenti per l’Upd c’è l’inchiesta relativa ai furbetti del cartellino. Un anno fa il sindaco non era d’accordo alla costituzione dell’ufficio ma proponeva il rinnovo della convenzione con il funzionario dell’unione dei comuni della Bassa Romagna, Silvia Kranz. Poi l’Upd venne costituito con apposita delibera di Giunta, presieduta dall’allora vice sindaco, Mariella Iommi. La scorsa settimana, grazie alla neo Segretaria Buccilli, il filone disciplinare dell’inchiesta ha subito nuovo impulso. Sono state inviate le prime otto lettere di contestazione che non sono provvedimenti disciplinari come riportato da alcuni organi d’informazione. Gli otto dipendenti, entro il mese di gennaio, saranno quindi convocati dall’Upd per le eventuali controdeduzioni. La Segretaria dovrà vagliare le singole posizioni prima di chiudere il procedimento disciplinare. Solo in quel momento si potrà parlare, eventualmente, di provvedimenti disciplinari che saranno comminati tenendo conto della normativa di riferimento. Il filone disciplinare dell’inchiesta rimette tutto in discussione e riguarda quindi i 43 dipendenti finiti nel mirino delle Fiamme Gialle nel 2016. Si comincia dagli otto dei nove dipendenti per il quali è stato chiesto il processo dalla Procura della Repubblica ( filone penale dell’inchiesta). Altri 18 dipendenti invece dovranno presentarsi davanti la Corte dei Conti dopo il respingimento dei ricorsi.

Andrea D’Aurelio

(Foto Il Centro)

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