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SULMONA – “Mio marito è l’unico che ha pagato per questa vicenda”. A Onda Tg parla Maddalena Pisacane, moglie di Luigi Polini, dipendente comunale morto suicida a dicembre 2016, due mesi dopo l’apertura dell’inchiesta sull’assenteismo a Palazzo San Francesco. Una morte che continua a seminare sconcerto a distanza di due anni e mezzo. Il dolore non passa come pure la rabbia non riesce ad attenuarsi, pensando che quell’inchiesta che a ottobre 2016 suscitò tanto clamore, oggi appare ridimensionata. “E’ passato tempo ma il dolore è sempre lo stesso. Io ancora non tolgo nulla di mio marito. Ho lasciato tutto intatto”- si sfoga la donna a Onda Tg che ha presentato una denuncia per istigazione al suicidio. Luigi Paolini il 20 dicembre 2016 fu rinvenuto cadavere nel garage della sua abitazione. Aveva deciso di farla finita e si impiccò. Il figlio fece l’amara scoperta e quella scena, che all’epoca sconvolse mezza città, non può passare nel dimenticatoio secondo la vedova Paolini che ha deciso di far scattare l’inchiesta per istigazione al suicidio. L’estremo gesto di Luigi sarebbe infatti legato al clamore che suscitò all’epoca l’inchiesta. Oggi Maddalena Pisacena non vuole più trattenere la rabbia. “Io sono andata avanti perché ho figli e nipoti. Ho fatto un grande atto di forza ma non intendo tornare sui miei passi. Ho presentato denuncia e vado avanti per una questione morale”- annuncia la donna che ricorda benissimo quei giorni terribili: “io glielo dicevo a mio marito di lasciar perdere e passarci sopra perché le cose si sarebbero chiarite”. Fra ricordi e dolore, la famiglia Paolini rompe il silenzio. Perché la giustizia fa il suo corso ma guai a dimenticare.

Andrea D’Aurelio

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