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SULMONA – Sono dieci i test che ieri hanno sfilato davanti la Corte dei Conti per l’inchiesta amministrativa sull’assenteismo a Palazzo San Francesco. Per i furbetti del cartellino sono giorni di tensione e fibrillazione. Perché il cerchio si stringe. I filoni dell’inchiesta che restano ancora aperti sono essenzialmente due. C’è quello amministrativo che coinvolge diciotto dipendenti comunali, citati in giudizio dalla Corte dei Conti, che hanno chiamato a dedurre alcuni colleghi come testimoni. L’ultima udienza è prevista per domani dopodiché dovrebbe chiudersi anche la parte contabile dell’inchiesta. Viaggia su un altro binario il filone penale con la Procura della Repubblica di Sulmona che ha chiesto al Gup il rinvio a giudizio di nove dipendenti comunali, a fronte dei 24 avvisi di garanzia. Per altre quindici persone i magistrati hanno chiesto l’archiviazione. Ieri intanto si è chiuso definitivamente il filone disciplinare. L’Upd, che per volere del sindaco Annamaria Casini è diventato un organico monocratico, ha provveduto a notificare i provvedimenti disciplinari a conclusione del procedimento curato dalla Segretaria Comunale, Nunzia Filomena Buccilli. Dopo i primi 12 rimproveri verbali ab inizio con la lettura della documentazione fornita dalla Guardia di Finanza, sono state inviate dall’ufficio ad altrettanti dipendenti 25 contestazioni di addebito. Al termine della fase istruttoria i provvedimenti sono stati i seguenti: un licenziamento, 2 sospensioni per 6 mesi, una sospensione per 4 mesi, una sospensione per 30 giorni, una sospensione per 20 giorni, una sospensione per 8 giorni, 5 archiviazioni, 5 rimproveri verbali, una multa di 4 ore di retribuzione per i restanti dipendenti.

Andrea D’Aurelio

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