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PRATOLA PELIGNA. “Accertare se le indagini siano state effettuate nel rispetto delle regole e secondo principi di imparzialità, equità ed obiettività”. Lo hanno chiesto al procuratore generale della Corte d’Appello dell’Aquila un gruppo dei 19 poliziotti della Stradale di Pratola Peligna, finiti nel mirino della procura della repubblica di Sulmona per truffa ai danni dello Stato, falso, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. L’esposto è stato presentato alla vigilia dell’udienza preliminare, in programma domani 5 dicembre, per 11 agenti. I poliziotti chiedono alla procura generale di verificare se sussiste “un’ingiustificata discriminazione nella scelta degli indagati e nell’applicazione selettiva delle misure investigative”. E ancora se c’è stata “un’interpretazione soggettiva ed arbitraria degli elementi indiziaria raccolti” e se “dalle intercettazioni estrapolate ed ascoltate si evince che i fatti contestati erano stati commessi non solo dalle 19 persone indagate (11 imputate, ndr) ma da tutto il personale in servizio”. Gli agenti che hanno presentato l’esposto hanno fatto notare alla procura generale che “le indagini sono state delegate alla sezione di polizia giudiziaria della stessa sottosezione di Pratola Peligna, diretta dal comandante che si occupava dell’organizzazione e dei turni degli agenti”. Con l’esposto i poliziotti passano al contrattacco, chiedendo al procuratore generale di stabilire “se sussistono gravi situazioni locali tali da turbare lo svolgimento del processo”. Domani intanto è prevista l’udienza preliminare. La maxi inchiesta portata avanti dalla procura di Sulmona era partita nel 2019 ed era andata avanti fino al 2022. Tre anni di indagini attraverso le intercettazioni ambientali e telefoniche, pedinamenti, rintracciamento attraverso la tecnologia gps e analisi dei file delle telecamere di sorveglianza. Secondo l’accusa gli agenti avevano abbandonato le proprie postazioni di lavoro, dormito all’interno delle auto durante i turni notturni e si erano intrattenuti nei locali commerciali durante l’orario di servizio. Tra le contestazioni della procura figurano anche furti di caramelle e mascherine in un autogrill. L’accusa dell’omissione di atti ufficio si era invece configurata perché qualche agente ,secondo la procura, non aveva prestato soccorso ad un veicolo in panne e non aveva proceduto alla vigilanza e ai rilievi di un sinistro stradale.

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