banner
banner

SULMONA – Ci sarebbero congiunti dei medici, volontari fuori servizio, sanitari in pensione. L’elenco dei furbetti del vaccino, stando alle segnalazioni, comincia ad allungarsi. Per questo la Procura della Repubblica dell’Aquila ha aperto in questi giorni un’inchiesta per accertare eventuali anomalie o responsabilità. Un’attività d’indagine affidata ai Carabinieri del Nas di Pescara che coinvolgerebbe, a dire il vero, l’intera provincia aquilana, fino all’area peligno-sangrina che fa parte del bacino d’utenza della Asl 1. L’inchiesta parte dal capoluogo all’indomani dell’accesso agli atti chiesto dal Pd. Degli accertamenti riguardanti una lista di vaccini con circa 80 nomi tra familiari di medici, politici, vaccini, giornalisti, personale amministrativo della Asl, imprenditori e congiunti avrebbero ricevuto la dose pur non avendone diritto sarebbero in corso all’Aquila. “Ciò nel più assoluto rispetto del lavoro dei medici e degli infermieri che ogni giorno compiono il loro dovere e della Asl n 1 e della Regione che hanno assicurato il servizio, e nel più totale silenzio della politica”- commentano i dem aquilani. Ma la lente dei Nas si sta focalizzando sull’intera provincia dell’Aquila per verificare il rispetto di tutte le procedure adottate. A sentire gli addetti ai lavori sembrerebbe che nell’area peligno-sangrina non sarebbero state ingenti le sostituzioni e quando vengono fatte si cerca di rispettare le categorie. Ma nei piccoli centri è ancor più facile saltare la fila. Da qui le indagini in corso per sgomberare il campo da ogni dubbio e fare i dovuti accertamenti alle luce delle varie segnalazioni.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento