
Deve scontare la pena residua di cinque anni e sei mesi di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti. Per questo 51enne albanese, residente a Prezza, R.M., si è costituito nel carcere di Chieti. L’uomo era stato arrestato nel 2017, nell’ambito dell’operazione Kanun, portata avanti dai carabinieri a partire dal 2015. Gli arresti erano stati eseguiti a Pratola Peligna, base della banda criminale, Popoli e Silvi Marina. Le indagini avevano consentito di ricostruire come tra Pratola Peligna e Popoli fosse presente una vera organizzazione criminale che al suo vertice aveva tre e un kosovaro, due dei quali cugini, che operavano in modo orizzontale. Ognuno agiva in autonomia in una precisa zona di competenza e tra di loro non si incontravano mai, ma comunicavano solo tramite passaparola, ma in stretta collaborazione. L’approvvigionamento della droga avveniva da Roma, Milano, Pescara e dalle Marche, da un lato per spuntare prezzi concorrenziali e dall’altro per non restare mai a secco con i rifornimenti. L’albanese era stato condannato in primo grado a 18 anni di reclusione, per l’aggravante dell’associazione a delinquere, caduta poi in appello. I giudici di secondo grado lo avevano condannato a sei anni e otto mesi di reclusione. Un anno e due mesi li aveva però già scontati in fase cautelare. Da qui l’ordine di carcerazione emesso dalla procura della repubblica di Sulmona per la pena residua. L’uomo tuttavia ha evitato l’esecuzione, costituendosi nell’istituto penitenziario teatino