
Nella notte tra martedì e mercoledì la Global Sumud Flotilla, il più grande convoglio civile mai salpato nel Mediterraneo, è stata nuovamente attaccata mentre navigava a sud di Creta. Bombe sonore, droni e spray urticanti hanno reso inutilizzabili le vele di almeno quattro barche. Fortunatamente non ci sono stati feriti, ma l’obiettivo è chiaro: rallentare e indebolire una missione che porta con sé un messaggio di solidarietà e giustizia. La Flotilla è composta da oltre cinquanta imbarcazioni, sostenute da attivisti, medici, artisti e volontari provenienti da 44 Paesi. Il loro scopo è semplice e potentissimo: rompere l’assedio che da anni affama Gaza, aprire corridoi umanitari e consegnare cibo e medicinali a una popolazione allo stremo. Colpire questa missione non significa solo ostacolare un convoglio navale: significa, ancora una volta, negare alla popolazione palestinese la possibilità di ricevere aiuti fondamentali per sopravvivere. Gaza è diventata la ferita aperta dell’Occidente, che non può continuare a voltarsi dall’altra parte di fronte a un genocidio sotto gli occhi del mondo. Questa missione non è soltanto un viaggio: è un atto di resistenza civile e nonviolenta, un simbolo di dignità e di speranza. Sostenere la Flotilla significa scegliere di stare dalla parte dei diritti umani, della pace, della giustizia. Per questo venerdì 26 settembre, a L’Aquila, alle ore 17.30 presso la Villa Comunale, si terrà una manifestazione di solidarietà con Gaza e con la Global Sumud Flotilla. Sarà un momento per unire voci e corpi, per dire che non accettiamo più l’indifferenza e che vogliamo un futuro diverso, in cui la vita valga più della violenza.








