
L’AQUILA – Un nuovo passo avanti nella lotta alla criminalità economica e organizzata. È stato siglato questa mattina, presso la sede del Comando Regionale Abruzzo della Guardia di Finanza, un memorandum operativo tra la Procura Generale presso la Corte d’Appello di L’Aquila e il Comando Regionale della Guardia di Finanza, con l’obiettivo di rendere più efficiente l’esecuzione delle confische di beni illecitamente acquisiti. A firmare l’intesa il Procuratore Generale Alessandro Mancini e il Generale di Brigata Fabio Massimo Mendella, comandante regionale della Guardia di Finanza. Il protocollo, che avrà validità triennale, rafforza e aggiorna l’accordo già in vigore negli ultimi due anni, periodo durante il quale sono stati individuati beni e patrimoni immobiliari per un valore complessivo di quasi 5 milioni di euro. L’accordo prevede che l’Autorità Giudiziaria possa delegare alla Guardia di Finanza ogni indagine utile ad accertare la situazione economico-patrimoniale dei condannati in via definitiva. L’obiettivo è garantire che i provvedimenti di confisca – spesso disposti ma non eseguiti completamente – siano applicati in modo puntuale ed efficace, tutelando l’interesse dell’Erario. Le attività saranno condotte non solo dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di L’Aquila, ma anche dagli altri reparti territoriali del Corpo, con il supporto delle banche dati a disposizione. La selezione dei soggetti da monitorare si baserà su sentenze definitive o su decisioni del giudice dell’esecuzione. L’intesa rappresenta una collaborazione strutturata tra magistratura e forze dell’ordine, un fronte comune per contrastare con maggiore incisività le ricchezze di provenienza illecita, sottraendole al circuito dell’economia legale e restituendo trasparenza al sistema economico regionale. “Si tratta – sottolineano i vertici delle due istituzioni – di un’azione fondamentale per tutelare le libertà economiche, difendere il mercato da infiltrazioni criminali e garantire condizioni eque per le imprese oneste e per i cittadini”.