
SULMONA. Un anno e due mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali. È la pena inflitta dal giudice del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, ad un 39enne del posto, finito sul banco degli imputati per gli atti persecutori nei confronti della sua ex. I fatti risalgono al periodo che va dal 2023 al 2024. Più di un anno di persecuzioni alla donna, almeno secondo l’accusa, che avevano portato la vittima dello stalking a modificare il proprio stile di vita. Stalking che era stato posto in essere con decine di messaggi al giorno, appostamenti, minacce anche gravi. “Ti brucio la macchina fatti il segno della croce” aveva scritto il 38enne in una circostanza. Condotte, stando sempre all’imputazione, “sistematiche e abituali”, legate alla “gelosia ossessiva” dell’imputato tanto che il Tribunale aveva applicato all’epoca il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico. Il 39enne (difeso da Alberto Paolini), aveva respinto gli addebiti, sostenendo che non ci sarebbero state persecuzioni visti i contatti abituali con la sua ex fino a qualche settimana prima dei fatti contestati. Tuttavia la tesi difensiva non ha evitato la condanna. La pena di un anno e due mesi resterà sospesa, a condizione che il 39enne si sottoponga ad un percorso di recupero