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SULMONA – Da un lato chiarisce che sono tre mesi che non sente il sindaco dimissionario Annamaria Casini mentre dall’altro risponde alle accuse del capogruppo di Avanti Sulmona Fabio Pingue sostenendo che “è spinto dai vecchi marpioni della politica”. La settimana decisiva per le sorti dell’amministrazione comunale comincia con la dura replica del consigliere regionale a Fabio Pingue che, in una lunga nota consegnata alla stampa, si toglie qualche sassolino dalla scarpa. “Vorrei ricordare a Pingue che è consigliere comunale di maggioranza grazie ad un accordo proprio con quelli che lui definisce “gerosolimiani” e che, solo grazie a questo, vanta due posizioni di rilievo all’interno della amministrazione comunale, il Presidente del Consiglio ed un assessore comunale con deleghe “pesanti”. Pertanto, se ritiene non più attuale e/o “conveniente” l’accordo con i “gerosolimiani”, manifesti almeno un po’ di coerenza rinunciando a quelle posizioni”- esordisce l’ex assessore regionale che, come ha avuto già modo di scrivere su facebook, ricorda che “ogni aspirazione può essere (ndr) legittima, purché non superi il proprio talento”. Il riferimento è alle prossime consultazioni regionali e non solo. Poi il richiamo al senso di responsabilità. “Si prenda anche la responsabilità di quegli atti amministrativi che addebita a me. Io non sono consigliere comunale, forse ha dimenticato anche questo”- prosegue Gerosolimo- “così come non conosco neanche una delibera di quelle da loro adottate. Con lui ed il suo Papà (Franco Pingue ndr), invece, ho ampiamente condiviso, unitamente ai sindaci, la scelta dell’amministratore di Cogesa. Lui ed il padre, infatti, hanno fortemente voluto Vincenzo Margiotta alla guida della azienda e ciò in virtù degli ottimi rapporti personali che intercorrono con il medesimo”. Se Pingue invita la Casini a mollare Gerosolimo, il consigliere regionale lo invita a stare tranquillo. “Ognuno è artefice del proprio destino e del destino del Comune né è artefice, in parte, Pingue che sembra essere in totale stato confusionale di ruoli e di competenze. Come lui ben sa sono tre mesi che non sento il Sindaco dimissionario quindi non comprendo i suoi timori”- chiosa Gerosolimo come a dire che non sta interferendo su ciò che accade in questo momento a Palazzo San Francesco ma sta pensando all’Abruzzo come ribadisce in un altro passaggio: “stia sereno Pingue perché non ho assolutamente tempo di pensare a lui in quanto sono fortemente impegnato a costruire, a livello regionale, insieme a tanti amministratori, un movimento che possa restituire dignità ai territori dimenticati dalla politica. Pingue, che ha chiesto di farne parte a condizione che gli fosse stata garantita la candidatura a Sindaco o alla Regione si è poi tirato indietro spinto da quei vecchi marpioni della politica cittadina che, dopo aver dilaniato Sulmona, gli hanno fatto credere di poter essere candidato a “tutto”. Ovviamente lo candideranno alle regionali, perché sarà uno dei pochi disponibili al sacrificio, per poi scaricarlo un secondo dopo”.

Andrea D’Aurelio

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