
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, ha fissato l’indicente probatorio per la vicenda che vede indagati un avvocato del foro di Sulmona e un orefice, accusati a vario titolo di ricettazione e acquisti di sospetta provenienza. Accogliendo la richiesta dell’avvocata, Teresa Nannarone, per il gip è necessario cristallizzare la versione della persona offesa, un 93enne di Sulmona, vista l’età avanzata e le patologie di cui è affetto che “consentono di ritenere fondato il timore che non possa essere esaminato in un futuro dibattimento”. Per questo il giudice ha stabilito che l’anziano sarà sentito il prossimo 21 agosto e in questo la Procura della Repubblica, che nelle scorse settimane aveva chiuso le indagini preliminari, potrà mettere le prove in cassaforte. Le vicende che hanno dato vita all’inchiesta risalgono al 2024, tra i mesi di luglio e agosto. L’anziano, che non ha alcun legame di parentela con gli indagati a differenza di quanto si è appreso in precedenza, aveva denunciato la scomparsa di alcuni monili in oro che possedeva nella propria abitazione. Il furto sarebbe avvenuto nel dicembre del 2022. Da qui, secondo l’accusa, è nata l’accusa di ricettazione ai danni del legale. Il professionista, stando all’imputazione, avrebbe ricevuto i gioielli di proprietà dell’anziano e li avrebbe poi consegnati all’orefice, anch’esso coinvolto nell’inchiesta, per smerciarli. Lo stesso orefice è accusato dell’acquisto di monili di sospetta provenienza: una collana di perle bianche, un bracciale di perle bianche, un anello in oro bianco e zaffiri neri e bianchi, un paio di orecchini in oro bianco, un anello in oro giallo con incastonati brillanti e zaffiro, un anello di brillanti e perla, par un valore di svariate migliaia di euro. Gli indagati respingono ogni addebito e si preparano a difendersi nelle sedi opportune.









