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ROCCARASO. “Sono 82 anni che ho perso la mia famiglia. Mi sono salvata rifugiandomi sotto le vesti di mia madre”. Le parole di Virgilia Macerelli, unica superstite dell’eccidio di Pietransieri, arrivano all’indomani della sentenza della Corte d’Appello dell’Aquila che ha condannato la Repubblica Federale della Germania al risarcimento di circa 4 milioni di euro per trenta parenti delle vittime. Una sentenza che ha chiuso una lunga battaglia giudiziaria. Macerelli, che oggi ha 87 anni e vive ancora a Pietransieri, piccola frazione di Roccaraso, era riuscita a salvarsi il 21 novembre 1943. Era una bambina e la madre, colpita a morte, le era caduta addosso, nascondendola ai soldati. “Io avevo 7 anni e mezzo. Mi sono salvata ma ho ancora tutte le ferite. Me le sono portate dietro per tutta la vita”- ripete l’anziana, dopo aver saputo che ora arriveranno i risarcimenti per quella tragedia. “Non è stata una battaglia per avere i soldi. Il dolore di tutte quelle vite spezzate non si può calcolare”- aggiungono i parenti che assistono Virginia, simbolo della battaglia che non è ancora terminata.Dopo la sentenza della Corte d’Appello, i parenti delle vittime possono ora presentare la domanda per accendere al fondo del Pnrr messo a disposizione, nel 2022, dal governo italiana. La Germania, tenendo conto anche delle sentenze precedenti, dovrà pagare il conto della strage nazista per un totale di 15 milioni di euro. Ma, nei fatti, sarà lo Stato italiano a risarcire gli eredi di Pietransieri, in virtù dell’accordo del 1962 tra l’Italia e la Repubblica Federale della Germania che aveva portato due anni fa il governo ad istituire il fondo Pnrr. “La Corte d’Appello aveva stabilito nell’udienza dello scorso 13 novembre che i risarcimenti sarebbero stati quantificati entro un mese o comunque non oltre trenta giorni. Così è stato. Ora finalmente si potranno compilare i moduli per accedere al fondo”- spiega l’avvocato Olivieri che ha seguito la pratica con gli eredi. “Sostanzialmente la Cassazione ci aveva dato ragione perché una parte degli eredi aveva già ottenuto il via libera per i risarcimenti. Non potevamo quindi presentare una richiesta univoca. Il cavillo burocratico è stato superato”. Secondo il legale la “partita” non è chiusa, nel senso che ora arriva la fase decisiva per la richiesta dei fondi. “Dopo il passaggio in giudicato di questa sentenza, e quindi di quelle precedenti, si può fare domanda per accedere al fondo istituto ex art. 43 del DL 36/2022”- aggiunge l’avvocato, Monica Oddis, che ha assistito alcuni dei trenta parenti delle vittime. “Ci siamo sempre concentrati sul riconoscimento della responsabilità della Germania, che abbiamo già ottenuto con la pronuncia storica del 2017”- rimarca Oddis.
 

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