
Non bastava la Blue tongue a mettere in ginocchio l’agricoltura marsicana: ora sul Fucino si è abbattuta anche una violenta grandinata che, secondo alcuni testimoni, ha preso la forma di un vero e proprio mini-tornado. È successo ieri, poco prima delle 18:00, tra Pescina e San Benedetto dei Marsi: in pochi minuti mais, cipolle, carote e altri ortaggi sono stati completamente defogliati, rendendo impossibile la raccolta e la vendita. Un disastro che si è esteso anche alla zona di Trasacco, con ulteriori danni alle colture. A lanciare l’allarme è Coldiretti L’Aquila, per voce del presidente Alfonso Raffaele, che parla di danni «ingenti» e anticipa la possibilità di chiedere lo stato di calamità naturale: «Al momento non è ancora possibile stimare con precisione le perdite, ma le prime valutazioni parlano chiaro. Se i dati saranno confermati, ci attiveremo subito per ottenere i ristori necessari». Il maltempo arriva a colpire un territorio già fragile, dove centinaia di famiglie vivono di agricoltura e allevamento. Tra la diffusione della Blue tongue tra ovini e bovini e le coltivazioni devastate, la Marsica rischia di pagare un conto altissimo agli eventi estremi. Un segnale d’allarme che torna a mettere in primo piano l’urgenza di strumenti di tutela, reti di protezione più efficaci e politiche di prevenzione per aiutare le aziende agricole a resistere di fronte a un clima sempre più imprevedibile.