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SULMONA –  Che cosa succede se le farmacie dovessero rimanere senza tampone? Chi fa il primo turno di notte è esente da tampone e green pass? Se un operaio entra in azienda senza green pass viene rilasciato un certificato? Sono queste alcune delle domande che si pongono le Rls della Fiom Cgil della provincia dell’Aquila che l’altro giorno avevano chiesto un incontro ai vertici della Magneti Marelli di Sulmona a proposito dell’entrata in vigore del certificato verde obbligatorio in azienda. La fatidica data è arrivata e nei luoghi di lavoro si comincia a fare i conti con la disposizione ministeriale in un momento non certo favorevole per il territorio. Vedersi decurtare lo stipendio significa compromettere seriamente la tenuta di un lavoratore e un nucleo familiare, fermo restando che la tutela della salute è prioritaria per una ripartenza stabile. Una quindicina di operai della fabbrica si sono ritrovati fuori i cancelli per un’assemblea spontanea. Il quadro sarà più chiaro nelle prossime 48 ore.  In provincia dell’Aquila, area peligno-sangrina compresa, la problematica sembra meno diffusa poiché solo il 10 per cento della popolazione target è rimasto senza green pass e vaccino. “Noi siamo un esempio virtuoso in tal senso. Stiamo marciando bene anche con le terze dosi. Finora ne abbiamo inoculate 3800”- afferma Enrico Giansante, Direttore Uoc Siesp della provincia dell’Aquila. In Abruzzo tra le fasce di popolazione in età lavorativa, la copertura più estesa riguarda quella 50-59 anni: l’80,95% della platea è completamente vaccinato. Seguono quella 20-29 anni (80,75%), quella 40-49 anni (75,77%) e quella 30-39 anni (72,85%). Complessivamente, in Abruzzo, la copertura ha raggiunto il 79,8%: a questi ritmi, secondo le proiezioni, l’obiettivo dell’80% verrà raggiunto proprio il 15 ottobre. In 100 mila però restano senza green pass. “Ad oggi non conosciamo sul territorio i numeri delle persone che avranno bisogno del tampone ma qualora dovesse verificarsi l’eventualità di una richiesta superiore all’offerta bisognerà immediatamente programmare da parte dell’amministrazione un’attività di supporto alle già poche farmacie che prestano il servizio. Inoltre se mai dovesse verificarsi questa eventualità i lavoratori rischierebbero di perdere parte del loro stipendio per una causa a loro non imputabile. Purtroppo Sulmona in questo periodo si trova in una fase di passaggio da un’amministrazione all’altra e ciò rende tutto più difficile”- rileva Catia Puglielli dal suo Tribunale per i diritti del Malato. A chiedere i tamponi gratuiti, per ottenere cioè il green pass senza vaccino, è stata la maestra sulmonese Alba Silvani, da settimane impegnata con il suo sciopero della fame. Da più parti, fermo restando la strada maestra della vaccinazione, si invoca la cosiddetta mezza misura. (a.d’.a.)

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