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SULMONA – Clima teso nello stabilimento Magneti Marelli di Sulmona alla vigilia dell’obbligo di presentazione del green pass per accedere sul posto di lavoro. A chiedere un confronto all’azienda è stata la Fiom Cgil della provincia dell’Aquila che nn ha ricevuto risposta alcuna. Da qui la protesta del sindacato.  “Come Fiom-Cgil registriamo la precisa intenzione della Marelli Sistemi Sospensioni di Sulmona di non voler dare corso alla richiesta di incontro inoltrata nei giorni scorsi da parte delle RSA e RLS di Fiom Fim e Uglm in relazione all’imminente introduzione dell’obbligo del green pass per accedere in azienda a partire da venerdì 15 ottobre”- scrivono dalla Fiom ritenendo che  “si tratta di una grave mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, che per il tramite di RSA e RLS, hanno necessità di discutere, nell’ambito del comitato covid, della situazione che si verrà a determinare a partire da dopodomani. Inoltre i comportamenti messi in atto in questa fase dall’azienda, a nostro avviso, configurano una condotta antisindacale, secondo quanto previsto dall’articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori”.  “In una fase così delicata per la vita dei lavoratori, il buon senso detterebbe all’azienda l’opportunità di avere un approccio diverso: un maggiore coinvolgimento e un maggiore confronto sui temi che impattano sulla vita lavorativa delle persone”- conclude la Fiom. (a.d’.a.)

 

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