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CASTEL DI SANGRO – L’emozione è palpabile nel piazzale del nosocomio di Castel Di Sangro per l’abbraccio tra medico e paziente. E’ il “miracolo” di una sanità che compie le scelte giuste al momento giusto. Il 53 enne di Castel Di Sangro, Claudio Lombardozzi, è tornato questa mattina nel presidio ospedaliero sangrino. Lì dove tutto cominciò. Era il 21 marzo 2020 quando l’uomo si presentò in ospedale con sintomi Covid, avendo bisogno di cure, dopo alcuni giorni di monitoraggio sanitario e isolamento domiciliare. Il Dirigente medico del pronto soccorso dell’ospedale di Castel Di Sangro, il sulmonese Paolo Leombruni, in quella delicatissima fase, non confuse una normale broncopolmonite con il Covid-19, tant’è che fece accomodare il 53 enne nel pre-triage per tutti gli accertamenti del caso che hanno confermato la diagnosi. Era Coronavirus. Una scelta che si rivelò provvidenziale e che oggi, a distanza di tempo, è stata apprezzata anche dal 53 enne guarito dal virus e tornato alla vita di sempre. “E’ venuto accompagnato dalla sorella e mi ha ringraziato, anche per quel momento dove si creò un minimo di imbarazzo per l’attivazione di un percorso diverso, mirato a non far entrare il paziente all’interno dell’ospedale”- spiega il dottor Leombruni particolarmente soddisfatto per la “sorpresa” ricevuta. L’abbraccio ideale tra il guarito Covid e il medico è uno dei momenti più belli di questa fase del post emergenza e dimostra come la sanità e i sanitari possono fare la differenza per risolvere anche i casi più delicati. Il 53 enne di Castel Di Sangro deve molto anche ai medici del reparto di rianimazione dell’ospedale di Sulmona dove è stato preso in carico per settimane fino allo scioglimento della prognosi. E’ in quel momento che la terapia intensiva sulmonese ha dato prova della sua efficienza. Una bella rete e sinergia tra medici e ospedali che oggi ci porta a raccontare una storia a lieto fine.

Andrea D’Aurelio

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