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SULMONA – “Hanne zappate la stazione”. Il fischio di una locomotiva, alle 11.35 di questa mattina, ha ricordato le 104 vittime del bombardamento degli aerei angloamericani sulla stazione di Sulmona. Furono distrutte la stazione ferroviaria e le diverse linee afferenti. Oltre all’inagibilità totale dell’importantissimo nodo ferroviario le bombe causarono la morte di oltre centocinquanta persone identificate e circa quattrocento feriti. Una vera carneficina frutto di una atroce violenza con i superstiti che urlavano sconvolti per le strade cittadine. Il violento bombardamento colpì anche lo stabilimento industriale della società Dinamite Nobel di Pratola Peligna. A commemorare quel tragico evento si è svolta questa mattina una breve ma significativa cerimonia nel piazzale della stazione, davanti al monumento eretto a memoria di tutte le vittime civili di guerra. Il sindaco Annamaria Casini e il vice presidente del Consiglio comunale Bruno Di Masci, prima della deposizione della corona d’alloro, hanno ricordato quella giornata carica di lutti, di sangue e di dolore, sottolineando che come la gente del tempo seppe uscire da quel periodo assai sofferto, rialzandosi e ricostruendo il Paese, tormentato e ferito dalla guerra, così anche oggi dobbiamo avere tutti la forza di affrontare uniti la battaglia contro il coronavirus. La chiesa della Madonna Pellegrina, davanti al piazzale della stazione, venne costruita proprio nel luogo nel quale le bombe uccisero il maggior numero di civili. E proprio la benedizione del parroco di quella chiesa, don Domenico Villani, ha concluso la cerimonia. (a.d’.a.)

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