
SULMONA. “Le risultanze delle indagini svolte non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna dell’indagata”. Lo ha messo nero su bianco il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Alessandra De Marco, che ha archiviato la denuncia di un ufficiale di polizia locale nei confronti di una 50enne. I due si sono scambiati accuse reciproche nell’ultimo periodo, tanto che si sono aperti vari filoni d’indagine in Tribunale. La vicenda, nello specifico, riguarda le presunte minacce di morte che la donna (difesa dall’avvocato, Alessandro Scelli) avrebbe rivolto all’uomo in divisa (assistito dal legale Massimo Zambelli), dopo che i due si erano lasciati. “Conosco una serie di famiglie malavitose. Ti faccio fuori” avrebbe detto la 50enne tanto da spingere l’ufficiale a chiamare in causa la procura e a presentare una denuncia. Tuttavia le accuse non hanno avuto alcun riscontro. Per il giudice De Marco non ci sono “indizi concreti che supportino l’assunto secondo il quale il timore di ritorsioni palesato dal querelante (l’ufficiale, ndr) derivi da specifiche minacce profferite, nei suoi confronti, dall’indagata”. Il gip ha accolto la richiesta di archiviazione presentata dalla procura, ritenendo che “anche ove fosse dimostrata l’effettiva sussistenza di rapporti amicali tra la donna e taluni soggetti pericolosi, ciò non sarebbe di per sé sufficiente a dimostrare che, nella realtà fattuale, la medesima abbia dolosamente prospettato di voler utilizzare conoscenze per levargli la vita”. Lo scorso 9 gennaio era stata archiviata anche un’altra denuncia presentata dall’uomo in divisa nei confronti della sua ex, accusata di averlo aggredito con lo spray al peperoncino. Mentre, a carico dell’ufficiale, restano le accuse di violenza sessuale, tentata estorsione e revenge porn per aver costretto la donna, secondo l’accusa, a compiere atti sessuali in auto per scontare un prestito di 800 euro. Per tali fatti sarà processato con rito abbreviato il 22 maggio.