
C’è un Abruzzo che non ha bisogno di effetti speciali per affascinare. Un Abruzzo che si mostra per com’è: autentico, profondo, umano. È quello dei Paesi Narranti del Gran Sasso, una rete di borghi che oggi fanno parlare di sé anche fuori dai confini italiani. La notizia? Una delle riviste tedesche più prestigiose, Terra Italia, ha dedicato loro un ampio reportage. Un risultato che non nasce per caso, ma dalla cura con cui questo territorio si è raccontato, passo dopo passo. Il pezzo porta la firma della giornalista Elvira D’Ippoliti e ha un titolo che è già una poesia: “Dove la pietra racconta e il cuore ascolta”. Dentro c’è tutto il senso del progetto. Perché questi paesi – Calascio, Santo Stefano di Sessanio, Capestrano, Barisciano, Tussio, solo per citarne alcuni – non offrono solo bellezza. Offrono storie. Offrono incontri. Offrono emozioni vere. Il racconto prende spunto dal Festival dei Paesi Narranti, che a fine giugno ha portato a Navelli una comunità di amministratori, abitanti, guide e ospiti per celebrare la forza del racconto come strumento di rinascita. Grazie a un press tour organizzato dalla cooperativa Il Bosso, diversi giornalisti italiani e stranieri hanno potuto toccare con mano la magia di questi luoghi. Non solo castelli, affreschi o tramonti spettacolari, ma l’incontro diretto con chi abita e ama questi borghi. Nel reportage tedesco si parla di esperienze in canoa sul fiume Tirino, di tinture naturali a base di zafferano e Montepulciano, di un aperitivo condiviso al tramonto in una dimora storica a Tussio. Ma soprattutto si parla di relazione: tra il viaggiatore e il territorio, tra chi arriva e chi resta. L’Abruzzo dei Paesi Narranti non è una cartolina. È una proposta. È un invito ad abitare, anche solo per un po’, un modo diverso di vivere. Dove il tempo ha un altro ritmo e ogni pietra sembra sapere qualcosa. Un Abruzzo che conquista chi sa ascoltare, e che oggi – finalmente – inizia a parlare al mondo.









