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SULMONA – Tutti sotto shock. La morte del generale Guido Conti ha gettato la città di Sulmona nel più completo sconforto. Mentre i militari stanno facendo luce sulle cause della sua morte, riaffiorano i ricordi di un uomo valoroso e giusto, tutto d’un pezzo, elegante e signorile ma anche molto coraggioso. Conti insomma ha avuto una brillante carriera: era stato comandante provinciale del Corpo Forestale di Pescara, distrettuale di Avezzano Sulmona, capo Nucleo Investigativo all’Aquila, capo del Cta Velino Sirente, docente di materie legislative e selviculturali nelle scuole allievi sottufficiali e agenti forestali di Cittaducale e Sabaudia, il suo ultimo incarico era stato comandante dei carabinieri forestali dell’Umbria e della Guardia forestale regionale, prima dell’accorpamento con l’Arma. Il 1 novembre si era congedato per assumere l’ incarico di direttore esecutivo Ambiente nella multinazionale francese del petrolio Total, Il generale Conti si era fatto conoscere sul territorio umbro per aver guidato alcune operazioni delicate, tra le quali quella riguardante una truffa all’interno di Ast-Tk. Conti è stato nominato Commendatore della Repubblica a 48 anni, per meriti speciali, e primo ufficiale del Corpo forestale dello Stato, premiato da Legambiente con il premio Ambiente e Legalità. Autore di numerose pubblicazioni tecniche è stato insegnante di materie giuridiche presso le scuole del Corpo forestale. Sue le inchieste della mega discarica più grande d’Europa a Bussi, in Abruzzo, e dell’acqua avvelenata, l’inchiesta “Mare Monti” sulle strade fantasma in Abruzzo e l’inchiesta sul G8 all’Aquila e Roma, oltre all’inchiesta “Cabina di Regia” che portò all’arresto, tra gli altri, del presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo.

Andrea D’Aurelio

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