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SULMONA – Per il centro storico di Sulmona c’è solo il “nulla amministrativo”. E’ la dura presa di posizione che arriva dai commercianti del centro storico all’indomani della protesta massiccia dello scorso 1 marzo e della prima commissione che si tenne pochi giorni dopo. Ma del faccia a faccia con la Giunta Comunale nulla si sa. Gli esercenti non si arrendono. “Niente di niente tranne una poco efficace ordinanza sindacale sul decoro dei locali commerciali inattivi. E tante discettazioni su questo o su quello (mai peraltro tradotto in atti amministrativi), volti ad una “populistica” ricerca di facili consensi nell’opinione pubblica”- tuonano i commercianti- “forse per far passare in sordina l’aumento della Tari a Sulmona, che già condivideva con Roseto la più forte pressione fiscale in Abruzzo. Ben diversamente da altre amministrazioni che hanno ridotto la Tari e adottato incentivi e agevolazioni alla permanenza dell’attività commerciale e dell’artigianato artistico nei centri storici. C’è bisogno di cambiare rotta e di riservare più attenzione all’economia che può essere prodotta nel centro storico di Sulmona. Anche nella Settimana Santa appena trascorsa l’Amministrazione Comunale si è fatta trovare impreparata a rispondere alle esigenze dei residenti ed alle aspettative dei visitatori e degli operatori tra bagni pubblici chiusi, transennamenti trasandati nei punti più strategici, aree di parcheggio e variazioni alla mobilità non segnalate adeguatamente e addirittura in contrasto con le ordinanze esposte, autorizzazioni all’occupazione del suolo pubblico non rilasciate”- fanno notare in coro gli esercenti- “per non parlare delle peregrinazioni a cui sono stati i camper per l’annosa indisponibilità dell’area a loro riservata, con estremo imbarazzo della locale associazione camperisti che anche nel 2018 si è vista costretta ad annullare tutti gli eventi e raduni programmati. E nel frattempo, a dispetto delle numerose strutture in disuso, si preparano gli esodi di servizi strategici quali la Tenenza della Guardia di Finanza, della Agenzia di Riscossione e della sede locale della Università di L’Aquila, che per anni ha dato un importante risalto regionale a Sulmona oltre all’ovvio risvolto positivo sul piano economico. Per chiudere il disastroso quadro turistico-culturale (di cui tanto ci si riempie la bocca per avvalorare ulteriori limitazioni alla viabilità) nessuna tempistica prevista per le riaperture del Liceo Classico e della annessa una volta prestigiosa Biblioteca Comunale, nonché dell’Istituto Tecnico Commerciale e Geometri”. Per gli esercenti “urge rendere operativo il tanto sbandierato tavolo di concertazione sul Centro Storico perché la stagione estiva incombe ed i commercianti non possono più essere solo attori responsabilizzati (in quanto sollecitati a sostenerle) di scelte altrui, calate dall’alto a volte senza preavviso e senza confronto con le categorie sul loro impatto. Può ancora essere il momento del confronto e della compartecipazione con l’Amministrazione Comunale su tutta la tematica del Centro Storico, ma solo a patto di una reale condivisione ed una operatività più tempestiva”.

Andrea D’Aurelio

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