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SULMONA – Per conoscere l’esito delle verifiche richieste bisogna aspettare anche se, da quanto si apprende, le analisi non sono ancora partite. Ed è così che il ponte Capograssi finisce sulla lista dei dimenticati o dei rimandati a settembre. Era il 29 settembre 2019 quando il Comune annunciava l’avvio delle verifiche sull’altro ponte Morandi. Ma, a tutt’oggi, ancora nulla. Sull’infrastruttura vige ancora l’ordinanza che vieta sosta e fermata, adottata dall’ex vice sindaco Nicola Angelucci, dopo il crollo del ponte a Genova. Da qui la necessità delle verifiche strutturali ( quelle sismiche furono effettuate dopo il terremoto di Norcia) per accertare la risposta statica dell’impalcato in termini di confronto, in campo elastico, con i carichi di esercizio imposti nel periodo di prima costruzione, misurando le inflessioni all’intradosso nelle zone a maggiore sollecitazione. L’incarico è stato affidato con determina dirigenziale a una società Spin Off dell’Università dell’Aquila, per una spesa pari a circa 8200 euro. Passano gli anni e si arriva a settembre 2019 quando un altro vice sindaco, Luigi Biagi, diede indirizzo per far partire le verifiche all’indomani delle vibrazioni avvertire dagli studenti dopo il passaggio contemporaneo di circa 800 persone in corteo. La palla passa nelle mani dell’assessore Salvatore Zavarella che si sta occupando della vicenda per riprendere in mano la questione che, seppur scende in fondo alla classifica delle priorità dopo l’emergenza Covid, non può essere lasciata al caso. Proprio no.

Andrea D’Aurelio

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