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SULMONA – “La cosa più evidente è dimostrare che i territori sono tutti contrari. La petizione popolare e il ruolo di comitati è significativo perché fa capire che la pericolosità e la mancanza della scelta di un idoneo tracciato fanno preoccupare giustamente la popolazione”. Lo ha detto questa mattina a Palazzo San Francesco l’avvocato Alfonso Celotto, incaricato dal Comune di Sulmona per redigere il ricorso al Tar contro la centrale di compressione Snam. Celotto ha incontrato prima gli ambientalisti, i comitati cittadini per l’ambiente, il geologo Francesco Aucone e il medico Maurizio Cacchioni che hanno evidenziato le motivazioni per cui la centrale è ritenuta dannosa per il territorio. Poi si è spostato nell’ufficio del sindaco assieme alla troupe di giornalisti. “Questo atto non fa iniziare i lavori e non crea immediatamente una lesività. La sospensiva qui ha poco senso e rischierebbe di essere controproducente. Nel momento in cui arriverà il decreto va chiesta immediatamente”- rimarca l’avvocato che ha illustrato la strategia e la modalità con cui si svolgerà il ricorso, specificandone gli aspetti procedurali e i contenuti. Per il ricorso si punta essenzialmente su tre motivazioni: la strategicità dell’opera, l’obsolescenza della tecnologia che sarà utilizzata per il funzionamento della centrale di compressione a Case Pente e la mobilitazione del territorio contrario all’opera. Per il primo cittadino Annamaria Casini “questo ricorso doveroso, che mira a ostacolare la procedura di conclusione dell’iter autorizzatorio alla centrale Snam, vede insieme una pluralità di soggetti, come comuni, regione, provincia, associazioni, ambientalisti, cittadini, che stanno serrando le fila in maniera unitaria, intorno al Comune di Sulmona, avverso una politica energetica, che ha un forte impatto sulla sicurezza e salute del nostro territorio”. All’incontro hanno preso parte i sindaci del territorio e l’avvocato Sergio Della Rocca.

Andrea D’Aurelio

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