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SULMONA – Due mesi per refertare un pap test, tre per la consegna, mentre del risultato della biopsia eseguita all’ospedale di Avezzano ancora nessuna traccia. Ad alzare la voce è una donna di Sulmona che ha bussato alle porte del Tribunale per i diritti del Malato per denunciare i lunghi tempi di attesa di una sanità che non sempre mette al centro il paziente. Il pap test è stato eseguito all’ospedale di Sulmona nella terza decade di aprile. E’ stato refertato il 27 giugno ma per mancanza di firma del medico è stato riconsegnato l’11 luglio. La diagnosi era “lesioni di alto grado” e nessuno aveva messo in guardia la paziente. La prontezza dei riflessi è arrivata dal reparto di ostetrica e ginecologia che, alla lettura del pap test, ha immediatamente effettuato una colposcopia e ha richiesto con urgenza una biopsia. La donna si è recata al nosocomio di Avezzano per sottoporsi all’esame ma ad oggi la risposta stenta ad arrivare. “Tutta l’urgenza adottata da Sulmona viene vanificata dai ritardi di Avezzano”- denuncia la paziente- “è assurdo che per una biopsia determinante ai fini diagnostici per la salvezza di una vita si debbano aspettare mesi in tempi di ferie e non ferie”. Stigmatizza la vicenda il Tribunale per i diritti del malato. “Di fronte al processo di razionalizzazione gli utenti non possono vivere questi disagi”- interviene il responsabile Edoardo Facchini- “bisogna fare in modo che il sistema organizzativo funzioni, ne vale la salute dei cittadini”.

Andrea D’Aurelio

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