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SULMONA – Che sapore ha la ripartenza? Verrebbe da chiederselo a più di un mese dalla fine del lockdown, soprattutto per quei settori che da sempre fanno da traino all’economia locale, primo fra tutti sua maestà il confetto. E nell’anno delle cerimonie che slittano o peggio ancora vengono cancellate non è facile restare a galla, reinventarsi e ripartire per una rapida ripresa. Ne sa qualcosa Mario Pelino, della rinomata azienda di confetti, che ieri ha ricevuto il Premio Nazionale Pratola, prestigiosa kermesse giunta alla sua decima edizione. Tra emozioni e gratitudine per il riconoscimento ricevuto, Pelino ha parlato della difficile fase della ripartenza per il comparto che resta l’ambasciatore della città e del territorio nel mondo. “Se dicessi che è semplice direi una menzogna. Il nostro settore è tra i più penalizzati. D’altronde siamo il punto di riferimento turistico anche se dobbiamo essere ottimisti”- interviene Pelino- che guarda il futuro comunque con ottimismo. “I nostri antenati hanno passato due guerre, terremoti, epidemie ed hanno resistito. Tutto sommato resisteremo anche noi”- aggiunge l’imprenditore sulmonese che interpreta il Premio Pratola come un premio alla carriera. Stimare la perdita e calcolare il danno per il settore non è facile ma la voglia di andare avanti prende il sopravvento. E’ lì che passa il sapore della rinascita.

Andrea D’Aurelio

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