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SULMONA – Il Sentiero della Libertà diventa maggiorenne. Ai nastri di partenza l’edizione numero diciotto che cade proprio nel 2018. Una felice combinazione. La novità di questa edizione viene espressa col motto “lasciamo a loro la parola”, perché saranno gli stessi studenti coordinati dagli insegnanti a riferire pensieri e storie nei vari momenti della manifestazione. Tre le tappe classiche della marcia: Sulmona-Campo di Giove, Campo di Giove-Taranta Peligna; Taranta Peligna-Casoli. Centinaia di studenti, provenienti da varie scuole italiane con i loro insegnanti e numerose persone, attratte dall’interesse storico e paesaggistico, ripercorreranno quel sentiero che valicava la Maiella e che affrontarono migliaia di giovani italiani ed ex-prigionieri in fuga dal Campo 78 di Fonte d’Amore e dagli altri campi di concentramento per raggiungere l’esercito alleato. Con la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 25 aprile al sacrario della Brigata Maiella, a Taranta Peligna, viene sancito ufficialmente il rapporto tra l’Abruzzo e l’Italia nella memoria storica della seconda guerra mondiale. Era stato il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, nella prima edizione del 2001, a richiamare e stabilire tale rapporto, sia come memoria collettiva che come esperienza personale di giovane ufficiale italiano che il 24 marzo 1944 aveva affrontato la traversata da Sulmona a Casoli per raggiungere gli alleati nella lotta per la liberazione dell’Italia dall’occupazione tedesca e dal nazi-fascismo. Da quella data, la marcia internazionale Freedom Trail/il Sentiero della Libertà, che al sacrario di Taranta trova scolpite le 18 lapidi in ricordo di ogni traversata, ha assunto sempre più carattere di messaggio, profondo e universale, rivolto ad ogni persona nel realizzare uno scenario in cui l’umanità resti legata ai grandi e insopprimibili valori individuali e sociali, fondati sulla libertà, la solidarietà, la pace.

Andrea D’Aurelio

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